La contea di Novellara e Bagnolo fu un antico feudo italiano esistito dal 1371 al 1728. A governarlo, per circa tre secoli e mezzo, furono i Gonzaga di Novellara. I conti accordarono, durante il Rinascimento, munifica protezione ad artisti e letterati.
Storia
Il 17 maggio 1371, Feltrino Gonzaga, signore di Reggio e capo della lega anti-Visconti, dopo essere stato sconfitto, fu costretto a vendere la città ed il contado a Bernabò Visconti per 50.000 fiorini d'oro. I Gonzaga, ormai sul lastrico, si rifugiarono in un piccolo feudo, posto a cavallo tra Reggio e la signoria di Mantova, che si erano riservati per sé. Tuttavia Feltrino non si recò mai nel suo nuovo, piccolo stato e qualche anno dopo, nel 1374, morì in condizioni di miseria estrema a Padova.
Gli succedette il figlio Guido, il quale procedette subito all'edificazione della rocca di Novellara, ma le casse dello stato erano talmente vuote che si poterono costruire solamente le fondamenta. La signoria di Novellara e Bagnolo traeva grandi profitti dai dazi posti lungo le strade ed canali che collegavano Reggio al Po e bloccando di fatto i commerci tra la città emiliana, Mantova e Venezia. La signoria basava la sua indipendenza soprattutto sul servizio militare svolto dalla maggior parte dei discendenti maschi. I Gonzaga di Novellara si arruolavano nell'esercito imperiale, (la linea principale dei primogeniti) e anche nelle truppe francesi come in quelle pontificie.
Nel 1501 la signoria di Novellara venne elevata a contea con Giampietro I (1469 - 18 novembre 1515), che aveva i titoli di Signore di Novellara e Cortenuova, Signore del canale delle acque di Novellara, Signore di San Tommaso, Santa Maria e San Giovanni (dal 1484), 1º Conte Sovrano di Novellara del Sacro Romano Impero (Diploma Imperiale del 7 luglio 1501), nel 1510 ottiene Bagnolo già confiscato ai cugini. Gli fu consentito di coniare moneta. Tale privilegio fu concesso nel 1533 da Carlo V e l'officina operò fino al 1678: il conte Alfonso II fu l'unico ad avere impresso il suo ritratto sulle monete. Sempre nel Cinquecento la rocca, da possente fortilizio, fu trasformata in elegante dimora signorile con raffinata corte.
Presso la residenza comitale trovarono rifugio ed accoglienza artisti, come Lelio Orsi, musicisti e poeti. Inoltre vennero dissodati molti terreni e bonificate le vaste zone paludose e malsane che circondavano Novellara e Bagnolo. Alla morte di Filippo Alfonso Gonzaga, il 12 ottobre 1728, la dinastia, per via maschile, si estinse, e l'imperatore Carlo VI rifiutò di dare seguito al testamento del defunto conte in favore della sorella Ricciarda, che amministrò comunque la contea nella fase di interregno. La contea fu quindi considerata come un feudo imperiale vacante, di cui fu poi investito, nel 1737, il duca di Modena Rinaldo I d'Este in riconoscimento dei servigi resi durante la guerra di successione polacca. La contea farà dunque parte degli Stati Estensi, dei quali seguì le sorti fino all'Unità d'Italia. Sebbene annessa dagli Estensi, la contea fu lasciata in usufrutto, fino alla sua morte nel 1768, a Ricciarda, l'ultima discendente della famiglia, vedova (dal 1731) del duca di Massa e Carrara Alderano I Cybo-Malaspina, la cui figlia Maria Teresa Cybo-Malaspina divenne poi, oltre che duchessa sovrana di Massa, pure duchessa consorte di Modena e Reggio (e quindi anche contessa di Novellara).
Geografia
La contea di Novellara aveva una superficie assai limitata e per di più non si presentava come un'unica entità territoriale, ma era divisa in due nuclei. Occupava parte di quelli che attualmente sono i comuni di Novellara e Bagnolo in Piano, in provincia di Reggio Emilia. Gli unici due centri abitati erano Novellara e Bagnolo, entrambi dotati di fortificazioni ancora visibili. La Contea di Novellara confinava a nord e ad ovest con il ducato di Guastalla, ad est con la signoria di Correggio e con il ducato di Modena e Reggio, con il quale era adiacente anche a sud e ad ovest.
Feltrino Gonzaga scelse di riservare per sé e la sua famiglia queste terre data la grande importanza che avevano, soprattutto dal punto di vista commerciale, per Reggio. Attraverso i territori dell'antica contea scorre ancora oggi il naviglio Tassone che, in passato, permetteva l'arrivo delle merci dal Po alla città emiliana, in mano agli eterni nemici Estensi. I Gonzaga di Novellara posero pesanti dazi su questa via d'acqua causando così gravi danni all'economia reggiana per diversi secoli.
Signori di Novellara e di Bagnolo (1371-1501/1510)
- Feltrino (1330-1374), sposò Antonia da Correggio
- Guido (morto 1399), sposò Ginevra Malatesta
- Signori di Bagnolo (dopo la divisione in due della signoria, alla morte di Guido Gonzaga)
- Feltrino II (morto nel 1424), sposò Antonia Gonzaga
- Guido (morto nel 1456),
- Signori di Novellara (dopo la divisione in due della signoria, alla morte di Guido Gonzaga)
- Giacomo, signore solo di Novellara (morto nel 1441), sposò Ippolita Pio
- Consignori di Novellara e, dal 1456, anche di Bagnolo
- Giampietro Gonzaga (morto nel 1455)
- Francesco I (morto nel 1484), sposò Costanza Strozzi
- Giampietro, consignore di Novellara e Bagnolo dal 1484 al 1501; dal 1501 conte di Novellara e, dal 1510, anche di Bagnolo (1469-1515); sposò Caterina Torelli
- Giorgio (morto nel 1487)
- Cristoforo Gonzaga, consignore di Novellara e Bagnolo dal 1487 e, dal 1501 al 1509, soltanto di Bagnolo
- Giacomo Protonotario Gonzaga, consignore di Novellara e Bagnolo dal 1487 e, dal 1501 al 1509, soltanto di Bagnolo
- Marcantonio Gonzaga, consignore di Novellara e Bagnolo dal 1487 e, dal 1501 al 1509, soltanto di Bagnolo (morto nel 1509)
- Guido Novello Gonzaga, consignore di Novellara e Bagnolo dal 1487 e, dal 1501 al 1509, soltanto di Bagnolo (morto nel 1519 ca)
Conti di Novellara e, dal 1510, anche di Bagnolo (1501-1728)
Zecca di Novellara
Le emissioni di Novellara iniziarono nel 1533 e terminarono nel 1678, con la morte di Alfonso II. L'imperatore Carlo V, come già accennato, concesse ai conti di Novellara il diritto di battere moneta con diploma del 6 aprile 1533
Le monete coniate nei primi anni erano lo scudo d'oro, del valore di lire 7,0, le monete d'argento da 2 lire, il cavallotto d'argento, la parpagliola, il quattrino e il soldo in rame.
Oltre a queste monete ne sono citate anche altre o d'imitazione o contraffazione sia da Davolio che da Celestino Malagoli.
Note
Bibliografia
- Mirella Comastri Martinelli, Reggio Narrata-Il Seicento e il Settecento, Reggio nell'Emilia, Gianni Bizzocchi Editore, 2002.
- Andrea Balletti, La storia di Reggio nell'Emilia narrata ai giovani, Reggio nell'Emilia, Multigrafica Editrice, 1979.
- Lorenzo Bellesia, Le monete dei Gonzaga di Novellara, Serravalle (RSM), Nomisma, 1999.
- Vincenzo Davolio, Memorie Storiche della Contea di Novellara e dei Gonzaghi che vi dominarono, Milano, 1833. URL consultato il 28 marzo 2017.
- Gabriele Fabbrici, Ricerche sulla zecca di Novellara, Novellara, Tip. Ruozi, 1975.
- Gabriele Franceschi, Il ponte delle Maravegie. Un viaggio lungo l'antico Po tra angeli, intrighi e mostri. Romanzo, Reggio nell'Emilia, Edizioni Diabasis, 2008.
- Celestino Malagoli, Novellara: notizie storiche, topografiche, amministrative, Reggio nell'Emilia, Cooperativa tipografi, 1907.
- Odoardo Rombaldi, Storia di Novellara, Reggio nell'Emilia, AGE, 1967.
- Dante Colli, Alfonso Garuti e Romano Pelloni, Piccole Capitali Padane, Modena, Artioli Editore, 1996, ISBN 88-7792-048-3.
- Guid'Antonio Zanetti, Nuova raccolta delle monete e zecche d'Italia, III, Bologna, Lelio della Volpe, 1783.
Voci correlate
- Novellara
- Signori di Bagnolo
- Bagnolo in Piano
- Gonzaga di Novellara e Bagnolo




